giovedì 5 agosto 2010

poesie

scopri alcune cose, viaggiando, e altre preparando il viaggio, o tornandone affascinato. RUMI, per esempio, o meglio GIALAL AD-DIN RUMI, il fondatore della setta dei dervisci rotanti, nato in Persia e morto a Konya in Turchia. Il suo corpo riposa sotto un enorme sarcofago ricoperto di tappeti e stoffe, molto venerato ancora oggi.
Scriveva, nel 1200, preghiere-poesie di altissimo misticismo, come una che recita:

E, infine, mi fissai lo sguardo nel cuore, ed ecco, là io Lo vidi
in nessun altro luogo che là Egli era!
E, per vero, così perplesso, stupefatto ed ebbro ne fui che un
atomo solo dell'essere mio più non si vide. Io più non ero.

sarà per mia ignoranza, ma non ho trovato mai nella letteratura cristiana una descrizione tanto precisa e sintetica di quell'attimo meraviglioso in cui scopri che Lui è in te...

E poi c'è OMAR KHAYYAM, vissuto in Persia nell'XI secolo. Scriveva:

O cuore non ti prenda dolore di questo mondo consunto:
Tu non sei cosa vana, di vani dolori non prenderti cura.
Poichè ciò ch'è stato è passato, e ciò che non è non è ancora,
Vivi felice, e non ti afferri tristezza di quel che non è, non è stato.

ma ora è ignorato nelle scuole iraniane perchè godurioso bevitore, tanto da scrivere quartine come questa, rivolta ad un pio bacchettone che cercava di convertirlo all'astinenza da alcool:

Non bevo vino, non perchè sia troppo avaro,
nè perchè m'affligga vergogna, nè perchè tema l'ebbrezza
vino bevo soltanto quando sono felice:
ora che tu mi stai noioso da presso, vino non bevo.

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