domenica 26 agosto 2012

Fine del viaggio!

E così siamo tornati a casa, ormai da qualche giorno!
Alla fine, dopo esserci fermati a Pingyao (simpatica cittadina di epoca Ming perfettamente conservata, una sorta di Dubrovnik in salsa cinese con vie dei souvenirs e tanti turisti stranieri), aver visitato uno pseudo monte sacro (il Mian Shan) che assomigliava più a Disneyland (con tanto di finte cascatelle) che ad un vero luogo di culto e dopo aver raggiunto una Tienammen in chiusura serale, abbiamo finalmente "scalato" la grande muraglia di Mutianyu. Che sarà poi pure una balla che si vede dalla luna e che è pure tanto rifatta ma di sicuro fa una notevole impressione, soprattutto se si pensa alla immane fatica fatta per costruire quello che era più un simbolo (al di qua la civiltà, al di là la barbarie) che non una efficace barriera contro le invasioni.
Ed alla fine non posso che confermare quanto avevo già maturato a Xi'an.
Pechino è la vera fine della nostra via della seta, immagine nitida delle contraddizioni della Cina moderna e nuovo polo d'attrazione/centro di equilibrio di un intero continente e non solo.
felici quindi di esserci fermati qui ancora un paio di giorni prima di esserci imbarcati per il lungo viaggio di ritorno.
E sì, con un po' di malinconia, possiamo dire di essere arrivati davvero alla fine del viaggio!

20.08.2012: piazza tienammen

oggi è il nostro ultimo vero giorno di viaggio sulla via della seta.
domani ci sarà la muraglia cinese e un'area di artisti, qui a pechino. ma oggi gireremo nella zona a nord ovest del centro per poi arrivare a piazza tienammen.
c'è afa e siamo stanchi, pedaliamo lentamente, verso le 17, fino al tempio del cielo. c'eravamo stati già, ma è troppo bello. è uno di quei posti perfetti, dice lafra. come la cupola della roccia a gerusalemme o la moschea lotfolla a isfahan. cioè, questi due sono più belli, ma l'idea è quella: l'ombelico spirituale, tondo e concentrato, di una città.
e poi, a pechino la cosa incredibile è come al solito la quantità di gente che si assiepa nel parco, a cantare, ballare, giocare. sono il meglio della cinesitudine, ci sembra. la loro poeticità infantile e senza vergogna, gratuita e lieve.
nel frattempo piove un po' e l'aria si rinfresca.
quindi ripartiamo verso quello che avevamo decretato essere il traguardo della nostra via, ovvero piazza tienammen.
ci arriviamo verso le 19.20. è uno spazio davvero enorme, di cui non vedi la fine. troviamo però una staccionata che la delimita tutta e che ci permette solo di transitare intorno, a cercare un ingresso. e qui la sorpresa.
la piazza è chiusa, l'orario di apertura termina alle 19.05. dentro, qualche soldato marcia, qualche poliziotto sfolla gli ultimi turisti. per il resto, il vuoto.
è una piazza-non-piazza. quindi è niente. perchè il senso di una piazza sta nel libero riempimento di uno spazio vuoto.
dobbiamo dire il vero: siamo esaltati per essere lì, dopo tre anni di viaggio, ma lo spettacolo è davvero triste.
l'unico pensiero che consola, insieme ad opprimere, è che se un regime deve ancora chiudere una piazza perchè non diventi simbolo di lotta...beh, vuol dire che quel regime potrà anche avere carceri e bombe atomiche, censura e polizia segreta, ma è molto molto meno forte di quanto si possa credere.
alla fine vincono i diritti, vince la gente che li pretende. come diceva la piccola fra a kevin, l'unico cinese che ci ha apertamente parlato di politica in questi giorni.
lento viene il futuro, lento. però viene. e questo è neruda, non la piccola fra.

venerdì 17 agosto 2012

Di nuovo a Pechino!

Si è strano, essere arrivati sino a Xian non sa di vero arrivo. Qui partiva e finiva la via della seta almeno fino a tutto il X secolo. Sara' che di tempo ne é passato e che la citta' sembra avere decisamente meno dei suoi anni, di sicuro fatico a pensare di essere arrivato al capolinea...e poi Marco Polo era giunto,sempre percorrendo le varie diramazioni della via della seta, fino a Pechino...comunque, la citta' è piacevole ed il suo quartiere mussulmano veramente variopinto ed animato, con una bellissima moschea in salsa cinese! E poi oggi abbiamo finalmente visto l'esercito di terracotta, questo sì davvero impressionante!
Ed allora, che fare se non andare avanti, di nuovo verso pechino!

Sent from Libero Mobile

giovedì 16 agosto 2012

Alla fine del gomitolo

L'ho ripetuto molte volte,negli ultimi mesi,a chi mi chiedeva dove andavamo questa estate.rispondevo a xi'an,poi la via della seta è finita,basta.
Allora eccoci qui,da ieri pomeriggio.
Strano.
Ieri eravamo un po'emozionati. Oggi,un po' il caldo un po'le strade trafficate un po' che siamo fatti così, noi due, che eravamo in pieno scazzo.
Boh,intanto,pedalando,ci siamo girati questa grande città dentro e fuori le mura. Abbiamo visto pagode, moschee fatte a casa cinese e case cinesi allestite a sale da thè e teatro delle ombre.
Domani il classico esercito di terracotta.
Se devi dire il vero,non mi sembra di essere arrivata da nessuna parte...non so se a Pechino,finalmente, mi raggiungerà il senso di aver completato un percorso.
Oppure se rimarró sempre come davanti al Rajasran di Samarcanda,a dirmi solo:sono pronta per ripartire...

Sent from Libero Mobile

Istruzioni ad un occidentale che prende un treno in cina

Sent from Libero Mobile
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Il 16/08/2012, francesca.vaccina@libero.it ha scritto:

Ci vuole un po' di cattiveria,ma senza esagerare. Gli altri ti calpestano:fallo anche tu,ma che non diventi una questione personale.
E poi,fai passare vecchi,bambini,disabili, questo fallo per te stesso.
Non saprai mai se c'è o non c'è la coda e se sarà rispettata o meno.quindi corri per arrivare primo alla coda e non rilassarti per poter essere il primo a infrangerla.
Quando conquisto una posizione non fare il timido:occupa più del tuo spazio vitale,perchè più verrà compresso e così ti resterà lo spazio minimo.se non sarà compresso,forse perchè sei straniero,sii generoso e ritirati.
Ricorda che i cinesi sono più tolleranti e gentili di quello che danno a vedere e noi molto meno tolleranti e gentili di quanto facciamo credere.

Sent from Libero Mobile

martedì 14 agosto 2012

Quando meno te lo aspetti...

Stamani avremmo dovuto cercare di raggiungere le "fantomatiche" grotte della cortina d`acqua, una localita` a 150 km da Tianshui immersa, a perere della lonely planet, in un paesaggio "classicamente" cinese, una collina con tempietti buddisti e taosti e l`immancabile budda gigante scolpito nella parete rocciosa...ed invece, ci svegliamo che piove ancora, ormai da quasi dodici ore. Cosi` decidiamo di non avventurarci troppo visto e considerato che sempre la stessa guida ci avverte che, in caso di piogge intense, la strada per arrivarci tende a franare!

Cambiamo programma o, meglio, decidiamo di poltrire tutta la mattinata in attesa che spiova e poi di fare un giretto in citta` e visitare un paio di tempietti locali.

Mai scelta fu piu azzeccata!

In una sola giornata facciamo collezione di "immagini" della vecchia Cina che nemmeno in un film di Wong Kar-wai!

Mentre passeggiamo alla ricerca del primo tempio taoista ci imbattiamo in alcuni rigattieri e negozi di antiquariato ed e` tutto un fiorire di vasi, mobili e stampe delle epoche che furono e poi, nel parco antistante il tempio dedicato a Fuxi, antico progenitore dei cinesi - egreggiamente raffigurato come un gigante barbuto vestito di foglie che regge tra le mani il simbolo del Tao, una sorta di personaggio uscito pari pari dalla saga di Dragonball! -, un vero spettacolo di canti tipici della tradizione laocale, canzoni vecchie di secoli interpretate da musicisti e cantori non profesisonisti davanti ad un attento e sempre piu` nutrito pubblico, con sgabelli, capelli di paglia e grilli (in gabbia) di compagnia. E saranno pure non professionisti ma a noi sembrano bravissimi, oltre che organizzatissimi (con microfoni e altoparlanti), e cosi` ci perdiamo un paio di orette a gustarci l`emozionante concerto!

E poi, ormai "satolli" di emozioni, ci avviamo verso la collinetta su cui sorge il secondo tempio taoista della giornata.

E qui, forse, l`incontro piu` incredibile! 

Questa volta si tratta di un vero e proprio monastero, con tanto di monaci e monache.

Per di piu` arriviamo all`ora della preghiera. Restiamo incantati a guardarci intorno, a respirare il profumo dell`incenso bruciato copiosamente, ad ascoltare il musicale salmodiare di una monaca, accompagnato da un ritmico tamburellare che sembra seguire il battito cardiaco. Sara` che ci fermiano li` un bel po`, sara` che certamente non passiamo innosservati (unici due occidentali in circolazione) ma ci avvicina un`altra monaca che, dopo svariati inutili tentativi (lei in cinese, noi in italiano con l`intermediazione di un dizionarietto che riporta soltanto parole imbarazzanti, del tipo lesbica e sesso sicuro), riesce a farci capire, grazie all`intermediazione di una comitiva di giovani turisti cinesi, che era rimasta colpita dal fatto che ci fossimo fermati cosi` a lungo. Che, secondo lei, dovevamo per forza essere vicini al tao e che quindi ci regalava un libretto di preghiere (tutte in rigoroso cinese, ovviamente!) nel quale avremmo trovato tutte le risposte che cercavamo.

E cosi`, se per quel poco che ne ho capito io, il taoismo e` assecondare quel soffio vitale che tutto pervade, stavolta ci siamo andati vicini davvero...se ci fossimo imputanti a cercare di raggiungere quelle grotte, nonostante il maltempo, ci saremmo persi questa incredibile giornata, cosi` inaspettata nella Cina del XXI secolo, almeno per noi che, evidentemente, ben poco abbiamo ancora capito di questa terra!

lunedì 13 agosto 2012

buddha sul covone

Ieri, dopo una giornata trascorsa tra bus e treni, siamo arrivati a Tianshui, la nostra ultima citta` del Gansu prima di raggiungere Xi`an, metaforico capolinea della nostra via della seta.

Abbiamo attraversato fin qui deserti e valli montane, corso in treno accanto ad autentici tratti della grande muraglia, raggiunto le prime propaggini dell`altopiano tibetano dove monaci in vesti cremisi intonano ipnotici mantra. Ed in tutta questa strada ci siamo ripetutamente imbattuti in antiche grotte buddiste.

E si`, perche` questa stessa via non e` stata percorsa in tempi remoti soltanto da mercanti in cerca di merci da esportare ad occidente ma anche da monaci che, risalendo dall`India millenni or sono, hanno diffuso il buddismo anche in queste terre.

Proprio i mercanti di ritorno dal lungo viaggio od in procinto di partire investivano i loro denari per fare realizzare splendide grotte affrescate o decorate da incredibili statue di pietra.

Tianshui si trova proprio vicina ad un simile complesso, il Maiji Shan. Un insieme di grotte naturali ed artificiali scavate lungo la parete verticale di un panettone di roccia, dalla forma simile ad un covone di fieno (questo vuol dire il nome in cinese) che si innalza in mezzo ad un lussureggiante paesaggio collinare. E dentro ad ogni grotta incredibili statue rappresentanti Budda ed i suoi discepoli, arcigni demoni guardiani e delicatissimi Bodisathva.

Uno spettacolo davvero incredibile!

 

sabato 11 agosto 2012

kora

Il (o la) kora e' la preghiera rituale tibetana, fatta camminando in senso orario intorno a un monastero (o a una stupa) e girando le ruote che contengono i sutra.

almeno, cosi' abbiamo capito noi arrivati a Xiahe'.

Xiahe' e' una cittadina alle falde dell'altopiano del tibet, ma ancora in gansu, cosituita essenzialmente da un enorme monastero di monaci buddisti "berretti gialli". Sono circa 1500, ora, hanno tutte le eta' e sono vestiti con la tonaca del classico rosso intenso.

in questo paesino, oltre ai soliti turisti occidentali, accorrono anche moltissimi fedeli, che giungono qui carichi dei loro pensieri, dolori o ringraziamenti, per percorrere il kora e pregare con i monaci.

Ieri abbiamo macinato il kora con loro, e' lungo circa 3 km e ad ogni passo c'e' una ruota a cui dare un colpo, con la mano destra, perche' preghi con te, o al posto tuo.

Noi non possiamo coglierne appieno il senso, ma ad un certo punto il cigolio delle ruote, il passo veloce e sorridente dei fedeli, il silenzio dei monasteri opera una sorta di commistione e davvero non puoi piu' dirti estraneo.

Eppure, e' tutto strano. I monaci che ridono come ragazzini (spesso lo sono anche anagraficamente) e messaggiano con il cellulare. Lo strabordare di colori, oggetti, odori nei templi, che sembra cosi' lontano dalla ricerca di vuoto della meditazione.

L'abbandono che a un certo punto ti prende per un rito irrazionale, in cui non e' nemmeno piu' la tua bocca a pregare, ma solo un colpo con la mano destra, veloce, inconsapevole.

Alla fine del kora, ieri e' spuntato l'arcobaleno sulle montagne. Ti chiedi se anche per i buddisti sia segno dell'alleanza fra Dio e gli uomini e sai, per certo, che il nostro, di tutti noi, e' un Dio fedele e che ha ascoltato tutti i nostri cigolii.

giovedì 9 agosto 2012

sondaggio su lanzhou - parte II

E` vero, Lanzhou non l`eleganza e le mille risorse di Pechino ne` la "simpatia" turistica di Dunhuang ed e` oggettivamente una brutta citta`...non nego nemmeno di averla paragonata agli scenari apocalittici di Blade Runner...pero` la Cina e` anche, anzi forse soprattutto, questo.

E` nelle citta` industriali come Lanzhou che il Celeste Impero produce la sua ricchezza ed il suo sviluppo, a discapito palese dell`ambiente circostante e della salute dei residenti.

Come tale merita quindi questa brevissima sosta...e poi la strada commerciale dove sta il nostro albergo a 18 piani ha pure un suo perche`, con le viuzze laterali brulicanti di bottegucce dove vengono serviti tagliolini o spiedini di carne alla griglia, dove ci si ferma a sosrseggiare una birra o a comprare delle pesche profumatissime.

In fondo in fondo Lanzhou e` molto piu` vera di tanti altri posti che abbiamo visto e che vedremo.

Piaccia o non piaccia questa e` la Cina moderna!

sondaggio su Lanzhou

insomma, dopo tanto entusiasmo questo momento doveva arrivare.

l'orribile cina che tanto aveva indignato lafra l'anno scorso, eccola qua in tutta la sua magnificenza.

Lanzhou, si pronuncia Langiu'.

e' il capoluogo del Gansu, e sta in un posto fichissimo, ovvero in un corridoio fra le montagne, distesa lungo il fiume giallo, a 1600 metri sul livello del mare. clima fantastico, paesaggio (FORSE) pure.

forse perche' una coltre di nebbia da smog e una selva di palazzacci, alcuni scheletri in costruzione, altri gia' completati, oscura la vista. e fa girare le scatole a lafra.

e' vero, ci siamo fermati qui perche' vicino ci sono le grotte buddiste di Biglinsi, raggiungibili solo dopo una crociera sul fiume giallo, tanto belle.

e' vero, poi da qui si discende verso il tibet, come faremo noi domani, oppure si riparte lungo la via della seta verso tianshui e poi xi'an, come faremo noi fra 3 giorni.

ma vi assicuro che il bruciore alla gola che ha preso lafra stamattina quando ha messo un piede fuori dall'albergo l'ha proprio inversata.

cindo dice che sembra di stare in Blade Runner, e che poi non e' male, andava visto anche questo, meglio saperle certe cose etc.

secondo lafra non andava visto, perche' e' tutto riassumibile cosi': immaginatevi una selva non di grattacieli disegnati da architetti, bensi' di casermoni orribili, parallelepipedi squadrati di cemento altri circa 30 piani, moltiplicateli per 3 milioni e mezzo di abitanti. aggiungete un sacco di lucine e un enorme dragone di plastica, lungo forse 2 km., che corre lungo un fiume giallo melma. questo per il folklore.

poi miscelate a vostro piacimento barboni e qualche agricoltore lacero che ai bordi delle strade vende un sacchetto di noci e uno di pesche, tutto quello che ha. Non dimenticate negozi pieni di plastica, supermercati anonimi e bottegucce puzzolenti.

infine, prima e dopo, una scia di ciminiere, fabbriche e piu' in la' miniere che violentano l'aria che 'sti poveracci respirano.

mescolate tutto, questo e' lanzhou.

non so, dite voi se ha ragione lafra oppure ha ragione cindo.

martedì 7 agosto 2012

Di nuovo sulla via della seta

E con oggi abbiamo davvero ripreso la strada della nostra
personalissima via della seta.
Dopo aver infatti visitato il forte e la grande muraglia di
Jiayuguan, punto piu` ad ovest dei bastioni che dovevano difendere la
terra di Mezzo dai barbari dell`Asia centrale, abbiamo raggiunto la
citta` di Dunhuang, antica oasi sulla via della seta.
E come l`altra oasi posta piu` a nord (Turpan), anche qui abbiamo
potuto visitare grotte magnificamente affrescate che, incredibilmente,
hanno retto meglio delle altre alla bramosia degli archeologi
occidentali. Abbiamo ammirato gigantesche statue del Budda, di cui una
alta quasi 35 metri, incredibilmente incastrata all`interno di una
grotta che, vista da fuori, mai ti aspetteresti celare un simile
prodigio.
E poi un altro tratto di muraglia, di epoca Han, tanto misero (un
semplice terrapieno di sabbia, paglia e fango) quanto autentico e
poetico.
Infine, il passo della Porta di Giada, punto di ingresso delle
carovane che da Turpan. finalmente, raggiungevano la Cina.
Ripensando all`anno scorso anche noi possiamo dire, fatta eccezione
per la parentesi pechinese, di essere arrivati davvero nel Celeste
Impero solo una volta raggiunto il Gansu.
D`altra parte, la netta prevalenza della etnia Han rispetto ad ogni
altra minoranza - grande differenza con lo uiguro Xinjiang - te lo fa
subito capire.
Con tutti gli annessi e connessi, in primis la cucina, nettamente
cinese e quindi estremamente varia e, soprattutto, buonissima.
E poi i modi di fare degli autoctoni, sempre garbati nel loro
"cinguettare" da una parte all`altra.
Non saprei come altrimenti definire il loro modo di muoversi parlando
con voce acuta, mentre ti girano attorno sorridendoti e fotografandoti
come se fossi un fenomeno da baraccone!
Atteggiamento che peraltro noi contraccambiamo non riuscendo ad
evitare di ritrarre i loro "usi" piuttosto curiosi, come la loro
insensata paura del sole che li porti a coprirsi (soprattutto le donne)
dalla testa ai piedi anche in pieno deserto mentre si aggirano con i
loro coloratissimi ombrellini attorno ai ruderi di qualche avvisaglia
del loro passato!


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lunedì 6 agosto 2012

Xinjiang ed Aspromointe

Ci pensavo a pechino. ora che siamo arrivati in gansu, l'idea mi si rafforza.
Voi tutti sapete quanto mi ha urtato la cina l'anno scorso. cindo continuava a ripetermi questa non e' cina, e' terra di frontiera, qui i cinesi han vengono mandati a colonizzare l'etnia uigura.
e' normale che siano tutti incazzati, cafoni e duri.
questo lo aggiungo io, lui e' troppo politically correct anche solo per pensarlo.
arrivata prima a pechino e ora tornati molto a ovest, fino a ritrovarci alle pendici dell'ultimo baluardo della grande muraglia, dopo aver passeggiato fra parchi in cui la gente pratica arti antiche e misteriose, dopo aver ricevuto mille sorrisi, dopo aver addirittura trovato due persone che hanno avuto il coraggio di accennare, pur fra mille blocchi, alla situazione politica del paese, dopo aver riscontrato un'estrema disponibilita' in tutti i cinesi che abbiamo incrociato anche solo per un attimo, m'e' venuto questo parallelismo.
entrare in cina dallo xinjiang e' come per uno straniero entare in italia dall'aspromonte.
ho un cliente di san luca, e oggi pensavo a lui.
in genere mi fa saltare i nervi: abbiamo colloqui, in carcere, incredibilmente tesi e falsi, ma l'ultima volta l'ho ringraziato dicendogli che mi aveva fatto intuire cose che non avrei mai immaginato esistessero.
ha una visione arcaica della famiglia, come valore che viene molto prima rispetto a quello della collettivita', un interesse ossessivo verso il senso delle parole, e dei loro significati nascosti, una falsa umilta' (lei mi deve capire, avvocati', mi dice sempre, io so stare con le bestie, non con gli uomini) che nasconde un orgoglio profondo, costruito su una lotta per la sopravvivenza che io non potro' mai capire.
ora, io non so niente di cosa pensano gli uiguri schiacciati in xinjiang ne' gli han predatori. ma so che se mi costa tanta fatica, anche solo per un attimo, intuire le incomprensibili ragioni di un abitante di san luca, reggio calabria, italia...beh, allora forse la durezza che ho testato l'anno scorso mi restera' per sempre oscura ma non puo' essere la parola fine sulla cina e sui cinesi.
oggi ho detto a cindo che sbagliavo e che aveva ragione lui.
sapete tutti che non e' cosa che faccio spesso.

sabato 4 agosto 2012

Pedalando senza fretta....

E si`. perche` il modo migliore per vedere Pechino e ` girarla in
bicicletta, magari non per una dozzina d`ore pause incluse ma
comunque...
Tutta la citta`. infatti. e` assolutamente "piatta" e percorsa da
chilometri e chilometri di larghissime piste ciclabili. Non aspettatevi
pero' Berlino o Amsterdam: su queste piste troverete facilmente ogni
tipo di motociclo, autobus ed auto parcheggiate, gente che viene
contromano...sempre meglio pero` di Milano e della maggior parte delle
altre citta` italiane!
E girovagare in bici passando da un vicoletto (hutong, le vie della
vecchia Pechino o meglio quello che ne resta...che non e` comunque poca
cosa) ad una autostrada ad otto corsie su cui affacciano grattacieli di
vetro e metallo dai tetti a pagoda...anche qui piu` che Londra o
Berlino a me viene in mente la "imperdibile" Ashgabat, capitale di
marmo bianco dell`altrettanto " imperdibile" Turkmenistan!
E cosi`, con la forza delle nostre sole gambette pallide, ce ne siamo
andati a zonzo in cerca di templi.
Oggi, infatti, non ci siamo fatti mancare nulla: due templi buddisti
(uno "lamaista") con contorno di statue dorate del buddha ed incenso a
coprire gli odori non proprio allettanti della metropoli: un tempio
confuciano piu` simile ad un museo che ad un vero luogo di culto ed un
tempio taoista, con le sue statue di generali guerrieri, demoni e
signori della montagna!
In fondo la Cina, ci pare di capire, e` anche questa spiritualita' e,
anzi, fino a qualche decennio fa era soprattutto questo....
E dopo la classica anatra alla pechinese, stasera abboffata di
ravioli al vapore con salsa di soia...buonissimi! e soprattutto tanto
normali dopo aver passeggiato fra bancarelle che vendevano (forse,
spero piu` per i turisti che per gli autoctoni...) spiedini alla brace
di scopioni, bachi da seta, stelle marine, cavallette, serpenti ecc
ecc....
Ed ora una bella doccia, in attesa di volare domani a Jiayuguan per
riprendere il nostro cammino. La sosta nella capitale "imperiale" (ieri
come e forse piu` oggi) e` giunta al termine. Ci torneremo alla fine
del viaggio ma gia` un po` ci manca!
notazione romantica: questo fatto di essere arrivati alla fine del
viaggio senza averlo percorso tutto proprio non ci piaceva. e quindi
abbiamo deciso, simbolicamente, che il viaggio si concludera' nel
centro di pechino, che e' piazza tien-a-men. per questo, abbiamo
scelto, durante questi primi giorni pechinesi di aggirarla ma di non
entrarci mai: lo faremo solo l'ultimo giorno, quando davvero avremo
percorso rasoterra tutta la via della seta, e oltre, fino a inverare il
titolo di questo blog.
inshallah.


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venerdì 3 agosto 2012

classici cinesi

Niente da fare, Pechino ci piace proprio e non riusciamo ad arrabiarci
nenache dopo aver discusso col nostro autista di riscio' elettrico (non
saprei come altrimenti definirlo...!) che sbaglia strada nel riportarci
in ostello ed insiste per avere piu' soldi per condurci a
destinazione...faccia tosta e tanta insistenza e la vinciamo noi, con
l'aggiunta di una mancia meritata per la sportivita' con cui alla fine
accetta la sconfitta!
Oggi giornata di grandi classici: Citta'
Proibita, Tempio del Cielo ed anatra alla pechinese!
Lo spettacolo
migliore, pero'. ce lo regalano sempre i pechinesi che, giunta la sera
e sollevatasi un po' l'umidita' - che neanche nella bassa padana ad
agosto -, affluiscono nei parchi per giocare a carte, cantare, danzare
e fare ginnastica. Si potrebbe passare una intera giornata a guardarli
e, garantisco, non ci si annoierebbe affatto!
p.s. grazie alla censura
di mamma cina non riusciamo a leggere il blog e quindi a rispondervi...
almeno per ora: abbiamo coinvolto la gine e speriamo si trovera' una
soluzione!


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Viva la Cina!

Se non la avessi sentita con le mie stesse orecchie non ci avrei mai
creduto...alla piccola Fra pare che Pechino piaccia davvero!
O perlomeno, questa e` la sensazione avuta dopo un pomeriggio passato
in giro per hutong ed a passeggio nel parco Beihai.
In piu` metteteci che ieri si vedeva "addirittura" l`azzurro del
cielo...insomma una giornata eccezionale!
Vedremo come andra` oggi. Il programma prevede infatti di buttarsi
nel cuore della citta` (piazza Tienammen e citta` proibita), tra frotte
di turisti autoctoni e traffico selvaggio.
Ho quindi il sospetto che l`entusiasmo inizale sara` messo a
durissima prova!
Per intanto, mi godo le belle sensazioni provate fin qui. E`
sicuramente troppo presto per dare giudizi pero` girare tra i vicoli
della vecchia Pechino - anche in riscio`! - e` stata veramente una
bella esperienza. Personalmente, mi sono sentito davvero in Cina! E poi
il lago ed il parco di Behiai con i calligrafi che diseganano sul
selciato con pennelli ad acqua! e le sigonre cinesi che fanno
ginnastica di gruppo sotto le fronde ed al ritmo della musica
tradizionale!E poi, nonostante tutto, avere la sensazione che non siano
passati cosi` tanti mesi dall`ultima volta che siamo stati in questo
Paese...!
Insomma, per ora solo belle sensazioni!


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