martedì 16 agosto 2011

la cina è vicina

Ci siamo. Oggi e` l`ultimo giorno di Kyrghizstan.
Da domani Cina.
E` proprio vero, pero`, che il Kyrghizstan e` l`oasi sulla via della seta, come recitano i depliant turistici! Con le sue montagne ed i suoi fiumi, dopo il deserto cinese e prima di quelli uzbeco ed iraniano!
Una oasi di tranquillita` ove solo internet pare essere un problema...!
In questi ultimi giorni abbiamo visto apparire l`arcobaleno sulle acque del lago Issy Kol, mentre sull`altra sponda infuriava la tempesta.
Nella cittadina di Karakol abbiamo visitato una moschea costruita dai cinesi Dungani (mussulmani) interamente in legno, senza chiodi, e tutta riccamente colorata; e poco distante una chiesa cristiana ortodossa anch`essa tutta in legno, con le svettanti cupole dipinte di verde e gli interni colorati in biano ed azzurro.
Abbiamo percorso valli alpine fino ad arrivare a vedere distintamente cime innevate piu` alte del nostro Monte Bianco. E durante queste passeggiate abbiamo "dovuto" brindare a vodka con simpatici ubriaconi kirghisi.
Abbiamo ascoltato Celentano ed I Ricchi e Poveri.
Abbiamo dormito in yurta sulle sponde del lago Song Kol, ad oltre tremila metri di quota, in mezzo ai verdeggianti pascoli alpini (jailoo) che poi abbiamo placidamente percorso a dorso di splendidi (o almeno cosi` ci sono sembrati) cavalli kirghisi.
Abbiamo visto volteggiare aquile reali e pascolare yak.
E tutto questo in soli quattro giorni!
Sia chiaro, il Kirghizstan non e` perfetto, innanzitutto perche` ha un nome inscrivibile...!
 Ma sopratutto perche` ci e` parso di intendere che tra la minoranza russa (quelli che non sono scappati dopo la caduta dell`Unione Sovietica) e la maggiornaza Kirghisa non sempre corra buon sangue. Cosi` come tra i Kirghisi e gli Uzbechi della Valle di Fergana, come testimoniano i violenti scontri interetnici dell`anno scorso.
Ma la perfezione non e` di questo mondo!
E adesso si ritorna a percorrere la nostra personale via carovaniera, parzialmente abbandonata nelle divagazioni kirghise, diritti verso Kashgar ed il suo mitico mercato domenicale.

2 commenti:

  1. Che bello! E' proprio come l'immaginavo! Il kirghizistan è sempre stato uno dei miei obiettivi, proprio per questa sua stranezza di avere montagne vertiginose, ricordare elementi turchici, essere remoto, e però alle porte della Cina. Un anno fa giusto ci siamo salutati ad Ani sul confine con l'Armenia, ricordi? Spero di riprendere la via della seta dall'Iran in tempi migliori.
    Buon viaggio da PAvia! Vi seguo anche su radio Pop! A presto! Gianni

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  2. già, W il kighizistan, e fammi un piacere: portaci mio fratello, sono convinta che è un posto che piacerebbe un sacco anche a quel tapascione...
    un bacio,
    fra

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