sabato 16 agosto 2014

La Cina che (non) ti aspetti (più)

Al terzo viaggio in Cina è normale aver perso ogni romanticismo. Sai che troverai una modernità che puzza di plastica e solo qualche accenno poetico, nascosto e meraviglioso.

Invece eccola qui la Cina da cartolina.

Lungo il lago erhai, a 1900 metri slm, in un posto di turismo interno, eccoli lì i contadini con il cappello di paglia e la bicicletta al fianco. E i vecchini con quattro peli di barba bianca e la blusa blu. E le mogli, come loro di etnia bai, vestite dello stesso blu intensissimo, con il foulard in testa e i gioielli tradizionali anche per andare a lavorare ai campi. E poi odori l'incenso che brucia davanti al campo ancora da mietere o alla casa in costruzione... e soprattutto un profumo nell'aria che non credevi avresti mai sentito pedalando in bici. Odore di cipollotti e profumo di riso mentre attraversi orti coltivati a porri e le risaie.

Gli aironi bianchi che passeggiano fra piante acquatiche e le libellule che sembrano far a gara con le rondini.

Eccola, alla fine la Cina sa essere anche la Cina che immaginavi prima.


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