lunedì 6 agosto 2012

Xinjiang ed Aspromointe

Ci pensavo a pechino. ora che siamo arrivati in gansu, l'idea mi si rafforza.
Voi tutti sapete quanto mi ha urtato la cina l'anno scorso. cindo continuava a ripetermi questa non e' cina, e' terra di frontiera, qui i cinesi han vengono mandati a colonizzare l'etnia uigura.
e' normale che siano tutti incazzati, cafoni e duri.
questo lo aggiungo io, lui e' troppo politically correct anche solo per pensarlo.
arrivata prima a pechino e ora tornati molto a ovest, fino a ritrovarci alle pendici dell'ultimo baluardo della grande muraglia, dopo aver passeggiato fra parchi in cui la gente pratica arti antiche e misteriose, dopo aver ricevuto mille sorrisi, dopo aver addirittura trovato due persone che hanno avuto il coraggio di accennare, pur fra mille blocchi, alla situazione politica del paese, dopo aver riscontrato un'estrema disponibilita' in tutti i cinesi che abbiamo incrociato anche solo per un attimo, m'e' venuto questo parallelismo.
entrare in cina dallo xinjiang e' come per uno straniero entare in italia dall'aspromonte.
ho un cliente di san luca, e oggi pensavo a lui.
in genere mi fa saltare i nervi: abbiamo colloqui, in carcere, incredibilmente tesi e falsi, ma l'ultima volta l'ho ringraziato dicendogli che mi aveva fatto intuire cose che non avrei mai immaginato esistessero.
ha una visione arcaica della famiglia, come valore che viene molto prima rispetto a quello della collettivita', un interesse ossessivo verso il senso delle parole, e dei loro significati nascosti, una falsa umilta' (lei mi deve capire, avvocati', mi dice sempre, io so stare con le bestie, non con gli uomini) che nasconde un orgoglio profondo, costruito su una lotta per la sopravvivenza che io non potro' mai capire.
ora, io non so niente di cosa pensano gli uiguri schiacciati in xinjiang ne' gli han predatori. ma so che se mi costa tanta fatica, anche solo per un attimo, intuire le incomprensibili ragioni di un abitante di san luca, reggio calabria, italia...beh, allora forse la durezza che ho testato l'anno scorso mi restera' per sempre oscura ma non puo' essere la parola fine sulla cina e sui cinesi.
oggi ho detto a cindo che sbagliavo e che aveva ragione lui.
sapete tutti che non e' cosa che faccio spesso.

2 commenti:

  1. Cindo sarà rimasto stecchito a quelle parole...
    Seguiamo con affetto e interesse l'evoluzione filo-cinese della Fra, che dà ancora più senso (e pepe) a questo viaggio.
    Saluti da una piovosa e afosa Valle Camonica.

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  2. Riesco per la prima volta a aprire questo blog e trovo... il mio mondo!!! Dobbiamo assolutamente infrangere le barriere (non solo spaziali) e raccontarci i rispettivi viaggi.
    Assistendo impotente alle stratosferiche prestazioni degli atleti cinesi a Londra, mi permetto di consigliare un supplemento di riflessione prima di una svolta filocinese.
    Qui si sfiorano i 40° e non sono in grado di volare altissimo....
    Francesco
    P.S.: ho fatto leggere il post a Manu, sai mai che il racconto di una donna che dice ad un uomo "hai ragione tu" stimoli emulazione....

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