lunedì 13 agosto 2012

buddha sul covone

Ieri, dopo una giornata trascorsa tra bus e treni, siamo arrivati a Tianshui, la nostra ultima citta` del Gansu prima di raggiungere Xi`an, metaforico capolinea della nostra via della seta.

Abbiamo attraversato fin qui deserti e valli montane, corso in treno accanto ad autentici tratti della grande muraglia, raggiunto le prime propaggini dell`altopiano tibetano dove monaci in vesti cremisi intonano ipnotici mantra. Ed in tutta questa strada ci siamo ripetutamente imbattuti in antiche grotte buddiste.

E si`, perche` questa stessa via non e` stata percorsa in tempi remoti soltanto da mercanti in cerca di merci da esportare ad occidente ma anche da monaci che, risalendo dall`India millenni or sono, hanno diffuso il buddismo anche in queste terre.

Proprio i mercanti di ritorno dal lungo viaggio od in procinto di partire investivano i loro denari per fare realizzare splendide grotte affrescate o decorate da incredibili statue di pietra.

Tianshui si trova proprio vicina ad un simile complesso, il Maiji Shan. Un insieme di grotte naturali ed artificiali scavate lungo la parete verticale di un panettone di roccia, dalla forma simile ad un covone di fieno (questo vuol dire il nome in cinese) che si innalza in mezzo ad un lussureggiante paesaggio collinare. E dentro ad ogni grotta incredibili statue rappresentanti Budda ed i suoi discepoli, arcigni demoni guardiani e delicatissimi Bodisathva.

Uno spettacolo davvero incredibile!

 

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