giovedì 22 luglio 2010

preparativi - bibles

...ovvero le lonely planet, come le definì una turista inglese rivolgendosi a me e a Cristina sul taxi che ci portava a Essauira.
in verità, non si tratta di una fede, ma di un rapporto di amore/odio. un giorno ti sembrano lo scrigno che contiene ogni risposta alle domande più assurde, anche in merito alla luna del cameriere del bar in cui sorseggi un caffè, il giorno dopo sembrano delle perfide traditrici, capaci di lasciarti proprio là dove erano indispensabili.
scrivo di loro perchè le guide di Turchia (ed. 2007), Iran (ed. 2008) e Asia centrale (ed. 2008) della Lonely planet saranno le uniche nostre compagne di viaggio.
non è perfetto, lo so. molti storceranno il naso.
in fondo, ogni guida è come una lente, che deforma ciò che vedi o che, meglio, ti lascia osservare solo "alcune cose", uniformando lo sguardo di viaggiatori di tutto il mondo, che si ritrovano (vergognandosene) nel più nascosto ristorantino della medina di fes e vedono che - intorno a loro - i commensali sfogliano proprio quello che ha portato te lì, la stessa guida che ti ha illuso di finire nel posticino introvabile e "frequentato da gente del luogo".
l'amico cello dice, infatti, che si viaggia senza guida, ascoltando i pareri dei locali e degli altri viaggiatori, sbagliando e ritornando sui propri passi, senza fretta. quanto ha ragione.
io e cindo siamo due viaggiatori di pianura padana, senza di loro ci sentiremmo persi.
non è cool, ma noi non siamo mai cool: perchè dovremmo esserlo proprio nella scelta dell'albergo di van?

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